Mara Calcagni, attrice, codirettrice artistica, project manager e fund raiser
Raffaele Schettino, attore, codirettore artistico, projet manager
Gina Castellani, responsabile organizzativa e ufficio stampa
STORIA
L’associazione culturale italiana Groucho Teatro, Centro di Ricerca Teatrale è stata fondata da Mara Calcagni e Raffaele Schettino all’inizio del 2006 nell’Italia del sud. La sede operativa attuale è a Roma. L'associazione nasce con lo scopo di promuovere e di produrre cultura, con speciale attenzione all'artigianato teatrale.
Fin dalla sua fondazione, l'associazione si è occupata di produrre spettacoli, lavorare nella formazione con seminari intensivi e laboratori, presentare progetti istituzionali e organizzare eventi.
Le modalità di sviluppo delle attività ha sempre avuto un carattere internazionale. Per questo l'organizzazione di turnè e attività seminariali all'estero, con particolare riguardo all'America Latina, hanno costituito un punto di movimento chiaro.
Tra le attività organizzate all'estero ricordiamo due turnè in America Latina (2007 e 2008) tra Brasile, Argentina, Bolivia e Perù, la seconda delle quali finanziata dall'ambasciata italiana in Bolivia; la partecipazione all'incontro internazionale di teatro di gruppo ad Ayacucho, con seminario e spettacolo.
Tra i progetti istituzionali ricordiamo l'organizzazione di due edizioni del festival 'Fuori dal Comune' finanziato dal municipio VII di Roma; l'ideazione ed organizzazione dell'estemporanea d'arte nella città di frigento (Avellino), finanziata dal comune di Frigento.
Le collaborazioni con altre associazioni sono di varia natura. Qui ricordiamo la collaborazione organizzativa con la 'Casa della Carità' di Milano in occasione del seminario preparatorio all'evento di chiusura al Piccolo Teatro insieme all'Odin Teatret; la collaborazione con Progetto Salute Onlus di Roma per il laboratorio annuale al Centro anziani 'Sandro Pertini'.
La pedagogia vede laboratori per anziani, adulti o bambini e laboratori di alta formazione per attori. Essa fa parte integrante della crescita artistica di Groucho Teatro: passando la propria esperienza, gli attori imparano dagli allievi, a volte, forse, più degli allievi stessi.
RICERCA E LINEE ARTISTICHE
Accanto alla denominazione Groucho Teatro si è voluto aggiungere 'Centro di ricerca teatrale'. La ricerca, parola dai confini ampi e ampiamente abusata, è un elemento essenziale per la definizione e l'esistenza di Groucho Teatro. L'attività laboratoriale, sia interna che formativo-pedagogica, ha un filo continuo e viene quotidianamente portata avanti dagli attori, vuoi in attività pedagogiche verso gli allievi, vuoi nell'alta formazione che gli attori continuano a ricevere dai maestri esterni di respiro internazionale. La Ricerca di Groucho Teatro è strettamente connessa alla formazione esterna, anche se le 'scoperte' più importanti sull'arte di attore e sulla creazione di spettacoli avviene sempre nel percorso personale. Per questo la quotidianetà e la sistematicità dell'allenamento e del lavoro sui materiali scenici sono le variabili chiave. Non possiamo cambiare il mondo (almeno nel breve termine), ma non lasciamo che il mondo cambi noi stessi.
Le linee di ricerca e artistiche vedono la formazione degli attori con nomi come Augusto Omolù, gli attori dell'Odin Teatret di Eugenio Barba, Mamadou Dioume, Jean-Paul Denizon, Cesar Brie, Naira Gonzalez, Il centro Grotowski di Wroclaw, il Lume Teatro e altri. La ricerca sull'arte di attore, una ricerca non-illustrativa e non-naturalistica, punta sull'organicità della recitazione, mettendo al centro del lavoro il corpo, la parola, la musica, la danza. Il compito prioritario dell'attore è creare azioni, sia fisiche che vocali. Questo non significa fare movimenti grandi e stupefacenti, usare virtuosismi nella voce: ogni movimento fisico o vocale che viene fatto ha un perché, una ragione, non deve mai essere solamente estetico e fine a se stesso. Deve cambiare qualcosa nello spazio circostante e all'interno dell'attore, per l'appunto deve essere Azione. Questo è quello che accade nella realtà di tutti i giorni: l'uomo non fa mai nulla per caso, e, dunque, il teatro deve essere specchio della realtà. Tutto questo è rafforzato dallo studio dei principi di cui l'attore fa uso, nelle varie culture, durante le situazioni di rappresentazione organizzata e che sono chiaramente individuati dall'Antropologia teatrale. In particolare le linee di ricerche sull'azione vocale sono finalizzate a scoprire la voce propria, unica e personale, anche quando si riveli esteticamente non bella; sull'azione fisica si cerca di valorizzare le energie potenziali dell'attore che portino all'organicità scenica (in questo senso vi è un percorso pluriennale sui principi di energia nella Danza degli Orixà con Augusto Omolù), tenendo sempre conto dei principi di disequilibrio, opposizione, segmentazione del corpo, resistenza ecc. ecc..
Gli spettacoli hanno sempre una tematica sociale. Accanto all'intento di raggiungere qualsiasi spettatore, cioè di rimanere lontani da fenomeni di difficoltà di comprensione o intellettualismi, le tematiche affrontate di volta in volta assumono sempre la necessità di confrontarsi con lo stato della società civile, toccandone i punti più attuali, spesso solo per via indiretta. E' un teatro povero, nel senso che è spogliato di tutte gli accessori superflui, un teatro che cerca sempre di tendere all'essenza delle cose.